sabato 14 giugno 2008

La cura

E' un piccolo grande libro che consiglio: "L'arte di coltivare l'orto e se stessi". L'autrice è Adriana Bonavia Giorgetti che lo ha stampato in proprio a Daverio (Varese) dove vive e lavora in un agriturismo, cascina didattica e molto altro.

La semina, la cura, il dare acqua, il sostegno, il cimare sono sì operazioni colturali, ma a ben considerare hanno a che fare con la nostra vita, crescita, maturazione, consapevolezza.

"Avere cura di un orto, io credo, è un modo di amare la vita e averne cura" scrive l'autrice . La cura, il prendersi cura degli altri. Il sostegno, come nei pomodori, può essere una persona, un libro, un evento. Il cimare è tagliare il superfluo, l'artificiale, tutto ciò che ci impedisce di essere naturali ed è quindi operazione per ancorarci all'essenziale, invito a non disperderci, ad eliminare le energie negative.

Il tempo che dedichiamo all'orto (e quindi alla vita) è tempo perduto all'ascolto di noi stessi e alla crescita della bellezza. Come dice la volpe al Piccolo Principe: "è il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante".

Tra i tanti testi che l'autrice cita a margine del suo ragionamento, mi piace questo tratto da "Il saluto dell'alba" e che si collega al tema della "cura":

Abbi cura , dunque,
del giorno che nasce!
E' questo il saluto dell'alba
.


1 commento:

Anonimo ha detto...

Oso dire che mai fu più calzante la teoria proustiana secondo cui ogni lettore, quando legge, legge se stesso. L'opera dello scrittore è soltanto una specie di strumento ottico che offre al lettore per permettergli di discernere quello che, senza libro, non avrebbe forse visto in se stesso. (o qualcosa del genere, dice la mia memoria).

:)